Significati

Ma meno male
Fin da bambina, ho sentito bisogno di trasformare quello che avvertivo dentro di me in qualcosa di visibile fuori, e ciò in cui trasformavo questo mondo interiore erano parole: parole elaborate all’interno di una prosa, di versi, di un racconto, dialogo e così via. Sapevo che avrei potuto dare una forma personale a quelle parole, così lasciavo che uscissero e prendessero l’aspetto che le rendesse più simili a quello che sperimentavo dentro di me.
 La scrittura era, ancora prima che mia amica, un mio bisogno, ed è cresciuta con me, fino a descriverla così come ho fatto nel testo:
la sostanza materiale di un’energia libera e mai nominata perché fuori dalla consapevolezza. 

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2023/04/08/significati/#Ma-meno-male
La realtà ha le tue sembianze
Fin da quando ero bambina, la donna che mi ha cresciuta (e della quale ho scritto in “La farfallina che non mi abbandonò mai” -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/10/06/scritti/#La-farfallina-che-non-mi-abbandonò-mai ) è rimasta accanto a me accompagnandomi mentre crescevo e accorgendosi di quando agivo senza comprendere a fondo le mie azioni e quando, finalmente, avevo capito. Quando mi sentiva piangere in un’altra stanza, mi cercava, mi chiedeva di aprire la porta e mi raccoglieva, tenendomi tra le sue braccia e io appoggiavo la testa sulla sua spalla, sollevata.

La realtà di cui ho descritto è intesa come tutto ciò che è esterno a me e che mi rimanda delle informazioni sul mio modo di essere.

Adesso, da adulta, la mia realtà sembra interagire con me come faceva Olga: mi parla per rendermi una persona consapevole e pare accorgersi quando agisco con cognizione e quando, al contrario, lo faccio senza aver intuito l’informazione che mi stava rimandando. E’ lì, se il disagio fa rumore mi aiuta, mentre io riconosco che l’opportunità di trionfo su di esso risiede nel silenzioso confronto con me stessa.

“L’evera vasciulella” è la portulaca oleracea e “Pare ca car ‘ncoppa a l’evera vasciulella” vuole dire “Sembri sciuparti al solo tocco, sei fragile”.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2022/01/12/scritti/#La-realtà-ha-le-tue-sembianze
Ballerina
Osservando un carillon sul quale è posto una ballerina (che è lo stesso che si scorge nella foto accanto alla poesia), ho iniziato a immaginare una scena: quella di un uomo che fa dell’immagine di una ballerina la metafora della vera esistenza, che, secondo il suo punto di vista, non è il palco, ovvero ciò che è esterno all’individuo, ma un lungo viaggio tra l’autoconsapevolezza, il testo della propria anima (così come la drammaturgia è il testo teatrale), lo scopo più profondo che va al di là della sola attenzione a ciò che è fuori da sé. Una vera esistenza che è comunque parte di lui e che egli, quasi con rammarico, sente di aver lasciato lontano fino a quel momento e che richiama più volte.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/12/08/scritti/#Ballerina

La farfallina che non mi abbandonò mai
Questa è una delle poesie a cui sono più affezionata per la persona alla quale è rivolta e perché racconta anche un po’ della mia storia di vita.
Nasce da dei giorni in cui presi la febbre e notai che accanto alla lampada da notte, sulla parete, si appoggiava sempre una falena che rimase nella stanza fino alla mia guarigione.
Questa falena mi fece pensare alla “farfallina” che è rimasta nella stanza della mia vita sempre e c’è ancora, che mi ha fatto compagnia e che si è occupata di me quando mia madre era impegnata a causa del lavoro, con la quale ho passato la maggior parte del tempo durante la mia infanzia, e ho scritto di lei nella poesia.
Quando ero piccola mi diceva “Se ti chiedono io chi sono, puoi dire che sono la tua tata”, non ha un legame di parentela con me, ma è come se fosse una seconda mamma dai modi semplici, umili, silenziosi, una fata madrina che ha avuto accortenza nei miei confronti tanto da rendermi la vita migliore.

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L’uomo e la sua amata stanza
In base alla disposizione dei mobili, una stanza può apparire diversa: quando i mobili sono più piccoli ci appare più ampia la stanza e viceversa ecc.
Una persona, in questo senso, potrebbe essere descritta un po’ come una stanza: nel momento in cui essa modifica i suoi “mobili”, ovvero il suo aspetto esteriore, o le sue emozioni, potrebbe apparire diversa da ciò che è, ma chi nutre del bene verso di essa riconosce che si tratta sempre della persona verso cui prova affetto e decide di rimanere al suo fianco anche nelle sue trasformazioni, che sia piena di gioia o piena di tristezza, più giovane o più vecchia.
Il signore, protagonista del racconto, entra ed esce da una stanza in cui viene cambiata la disposizione dei mobili tutti i giorni e il suo non è solo uno spostamento fisico: si muove contemporaneamente tra i suoi pensieri e la stanza rappresenta la donna che ama.

Quando ho iniziato a scrivere, il pensiero descritto è stato innescato proprio nell’entrare in una stanza in cui i mobili erano stati gli stessi per anni e i quali erano stati sostituiti da poco, portandomi a notare che la stanza mi sembrava quasi un posto diverso.

Leggi il racconto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/?p=706

Apriti castagna
La diffidenza, a volte, può nascondere insicurezza e un grande bisogno di vicinanza affettiva. La persona diffidente, in questo caso, si crea qualcosa che da un lato è una protezione, perché le permette di non essere ferita ma, dall’altro, una prigione, perché non lascia la possibilità di soddisfare i suoi bisogni emotivi nel modo giusto.
Ho voluto descrivere questo concetto paragonando la persona ad una castagna e la sua distanza emotiva alla buccia che la racchiude.

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Quando penso all’amore che mi hai dato
La scrissi pensando al mio ragazzo e il tipo di amore che mi dà: leale e rispettoso.
Quando penso al tipo di amore che mi dà, nasce in me l’istintivo desiderio che tutte le persone possano a loro volta amare e sperimentare le sensazioni e consapevolezze positive che ne derivano (ecco cosa intendo dire negli ultimi tre versi).
Quando scrivo del “mondo che mi era stato celato” e “nuovo continente” faccio riferimento al fatto che, così come Colombo approda sul continente americano non riconoscendo inizialmente che si tratta di una nuova terra, io allo stesso modo “scopro” l’amore che nutro verso di lui solo qualche anno dopo averlo già conosciuto.

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La persona sensibile
La persona sensibile percepisce molti degli stimoli che la circondano, tanto che l’ambiente può avvertirlo come chiassoso. Affinché trovi l’ordine di cui ha bisogno per vivere e per potersi esprimere, ricerca il silenzio, all’interno del quale seleziona ciò che ha raccolto e lo rielabora, ricercando e amando il qualitativo.

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Tisana
L’immagine alla quale ho pensato è quella di un’immaginaria ragazza che beve una tisana e contemporaneamente, ho descritto una parte della sua storia: il filo della bustina è la metafora della collana che porta, ella è immersa in una relazione come la bustina nell’acqua e appesantita dall’acqua entro cui decide di rimanere, fa fatica ad uscirne.

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La vita è una maestra invisibile
Quando si è più piccoli si frequenta la scuola, si sa che a scuola c’è la maestra che vuole insegnarti qualcosa, che ti assegna dei compiti, e che sarà lei a correggerti e a farti capire dove sbagli, aiutandoti a comprendere anche come migliorarti per essere promosso.
Ecco cosa ho pensato: quando si inizia a crescere e non si è più influenzati dall’ambiente scolastico, si avverte la presenza di un’altra maestra che è il tuo vivere, la tua vita, che percepisci volerti insegnare qualcosa ed è una maestra invisibile perché, nonostante ti segua, non sarà lì a correggerti e farti capire come comportarti.
Impari attraverso l’osservazione attenta della realtà, di come essa si modifica in risposta a ciò che fai, e ciò solo se decidi di acquisire consapevolezza, altrimenti potresti sentire di “ripetere sempre lo stesso anno” nonostante il numero dell’età cresca, ricevere degli stimoli esterni che saranno subito dimenticati perché non colti e compresi.

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Tristezza
Un ritratto dello stato d’animo cupo che accompagna la tristezza: questo è stato ciò che ho pensato quando ho scritto, una descrizione della tristezza attraverso delle specifiche immagini.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/09/29/scritti/#Tristezza

La mia patria
L’ho scritta pensando a mia madre, che considero la mia patria perché è metaforicamente il luogo dove riesco a ricordarmi della persona che sono, soprattutto quando mi sento sconfortata.
Ulisse nell’Odissea costruisce la camera da letto intorno a un tronco di ulivo, e questo particolare è conosciuto solo da lui, sua moglie Penelope e Actoride, quando poi Ulisse ritorna a Itaca dopo anni, Penelope capisce che è realmente suo marito quando lo mette alla prova e lo ascolta descrivere questo segreto. Io ho pensato a questa cosa, e, in questo caso, l’ho riletta così: “il letto costruito su un salice” è il rapporto che ho costruito con mia madre negli anni intorno alla sua capacità di non distruggersi a causa delle “tempeste” della vita (come il salice) e a discorsi e pareri condivisi conosciuti solo da me e lei.

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Il più piccolo sapore d’esistenza
Ho immaginato una donna che si vuole bene, ama la sua vita e vuole circondarsi di cose positive, salutari, incontrare un amore che ne valga la pena e farsi artefice della sua felicità, mangiare cibo buono e sano per mantenersi in salute e potersi godere la vita al meglio, assaporandone ogni istante.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/09/15/scritti/#Il-più-piccolo-sapore-d’-esistenza

Cuore
Il mio percorso interiore quando vengo a contatto con chi amo: un cuore che avverte l’emozione forte tutto d’un colpo, come se venisse travolto da onde gelate.
Un cuore che, in un secondo momento, accoglie l’emozione dolcemente dentro di sé, sentendola muoversi.
Un cuore che non vuole sentirsi controllato o domato e allora si ritrae, rimane nascosto e che infine decide di diventare manifesto.

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Il buon giardiniere
Il fiore mantenuto con cura è l’amore che il mio ragazzo prova per me: portato con sé da un po’ di anni e trattato sempre con la massima attenzione, dedizione, pazienza, come fa un giardiniere con i suoi fiori, conoscendo quello che stava facendo e dando al suo amore e me un peculiare valore.
Quelle tra virgolette sono le sue parole.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/09/08/scritti/#Il-buon-giardiniere

La bambina che era stata
Quando si cresce, si diventa genitori di se stessi e si può decidere di accudirsi, educarsi, amarsi in maniera sana, anche quando non si ha vissuto un’infanzia felice. Diventare genitori di se stessi significa avere modo di darsi una seconda impegnativa possibilità, così come percepisce la signora della quale ho scritto.
Essere genitori del/della bambina/bambino che siamo stati significa dargli amore incondizionato, ma anche aiutarla/o a non fare capricci, cambiare gli schemi di comportamento sbagliato. Difficile, impegnativo, ma è una risorsa.
“Genitore di se stessa” è stata la frase dalla quale la mia mente è partita quando ho iniziato a scrivere.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/09/01/scritti/#La-bambina-che-era-stata

Prezzemolino ogni minestra
Vidi delle piantine inserite in un cartoncino di polistirolo (quelle della foto): si vedevano le radici e pensai a un tipo di persona “trasparente”, spontanea, perché anche di lei si vedono “le radici” , quelle del suo modo di essere fatta. Dopo di che mi venne a mente un detto napoletano che faceva riferimento a una pianta e che poteva riferirsi, secondo me, anche a questo tipo/aspetto del carattere.
“Prezzemolino ogni minestra” è il detto che in napoletano è “pretusino ogne menesta”. Descrive quel genere di persona che si intromette in ogni discussione, situazione, anche se non le riguarda, è sempre presente come il prezzemolo in molti cibi o salse.
Nello scrivere ho pensato che, a volte, la persona che ha questa caratteristica è spinta da un’ingenua curiosità e tende a essere una persona umile, buona, che sta bene con tante persone come il prezzemolo sta bene in tanti cibi e l’ho descritta.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/09/01/scritti/#Prezzemolino-ogni-minestra

Depressione
Qualche mese fa lessi un libro in cui uno psichiatra parlava dei pazienti depressi come “sganciati” da quel flusso di vita nel quale siamo inseriti, portando loro ad avere difficoltà nello stabile una comunicazione, vivere quasi in un altro mondo. C’è però un qualcosa che gli dà possibilità di rialzarsi, ed è l’arrivo della speranza.
Il mio pensiero è stato: così come Euridice viene morsa dal serpente e raggiunge gli inferi, il paziente depresso si ammala e raggiunge quell’altro mondo, si “sgancia” dal flusso della vita come una perlina da una collana e così come Orfeo costituisce la possibilità di Euridice di poter tornare nel mondo dei vivi, la speranza può essere considerata l’Orfeo di questi pazienti, la loro possibilità di tornare a far parte del sano.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/25/scritti/#Depressione

Le mie sorelle
Ho paragonato il carattere di ciascuna delle mie sorelle al periodo in cui è nata: Anna è nata in autunno, è affettuosa, energica e impulsiva, bisognosa di essere “alimentata” spesso dall’amore di chi la circonda. Roberta è nata a settembre ed è precisa, furba e concisa, una persona che si dà molto da fare. Maria è nata in primavera ed è gioiosa di vivere, delicata, ingenua e sempre sorridente.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/25/scritti/#Le-mie-sorelle

Ospiti
Generalmente si è abituati a ripararsi da ciò che ci provoca dolore, istintivamente se abbiamo paura, proviamo ansia, non vogliamo stare soli, cerchiamo un modo per fuggire via da tutto questo. Quando ho scritto questa poesia, mi veniva in mente quando sognavo di essere rincorsa da persone sconosciute e spendevo moltissime energie, in sogno, per scappare via, senza fermarmi mai. Nello scritto, queste persone sconosciute sono diventate la metafora delle paure, ansie, che, se non interferiscono con il normale svolgimento della vita di una persona, arrivano per aiutare a renderti consapevole che c’è qualche aspetto di te su cui devi lavorare per stare meglio: divengono così degli ospiti desiderati che vogliono essere ascoltati.

Leggi lo scritto-> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/03/scritti/#Ospiti

Insonnia dell’anima
Quando ho scritto questa poesia ho pensato a una sensazione specifica: quella che spesso accompagna anche di sera, intima e profonda, un corpo che si appresta a riposare e una mente che smette di pensare ma un’anima che non dorme, che continua a fare luce, viva di emozioni, motivazioni e un’inspiegabile consapevolezza.

Leggi lo scritto-> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/03/scritti/#Insonnia-dell’anima

Il gigante e la sua umana moglie
Quando ho scritto questo racconto, ho pensato a ciò che accade quando una persona subisce una manipolazione: essa avviene lentamente, chi manipola lo fa in modo sottile, risultando convincente e facendo dubitare chi manipola delle proprie convinzioni. Così il gigante nel racconto appare apparentemente protettivo, pieno di cure e amore verso la moglie, ma ciò che fa è mangiarla e nel momento in cui la donna capisce che tutto questo la sta logorando, lui le rimprovera di non capire che questo è il suo modo di darle amore, le dice che è insensato lasciarlo e che altre persone l’hanno “apprezzata” e lei ha lasciato che fosse così (ma apprezzare è diverso da divorare), si mostra disponibile ad un compromesso che in realtà non esclude il continuare a mangiarla.

Leggi il racconto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/?p=425

L’animo del mare
Spesso, quando decifriamo ciò che ci circonda, lo facciamo “mettendo” nell’interpretazione un po’ di noi stessi: la ragazza del racconto osserva un mare e interpreta tutte le sue sfumature proiettando in esse il suo modo di essere: il mare è prima calmo, poi agitandosi le sembra voler fare capire che ha anche un lato ribelle, e via via ella va a rispecchiarsi in lui e quasi ad affezionarsi, divenendo infine consapevole che se il mare l’agita e la tranquillizza, se le suscita queste specifiche interpretazioni, è perché sta attribuendo a lui delle proprie qualità e reagisce ad esse.

Leggi il racconto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/?p=424

Un angelo
Un angelo è il mio ragazzo, caratterialmente pacifico e protettivo. “Amore” è scritto con la lettera maiuscola perché faccio riferimento alla favola di Amore e Psiche: a Psiche non è permesso di guardare in volto Amore e quando decide di farlo, Cupido vola via e lei si aggrappa alla sua gamba per cercare di trattenerlo. Io, come Psiche, sento di vivere un sentimento forte accompagnato da quella piccola paura di poterlo perdere, così mi “tengo stretta” al nostro amore e cerco di viverlo fino in fondo.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/03/scritti/#Un-angelo

Capelli
Passavo le dita tra i miei capelli e a un certo punto ho pensato a come i capelli sembrassero degli anelli messi tra le dita e romanticamente ho immaginato un uomo innamorato che paragona i capelli della persona che ama a degli anelli e ho scritto come se parlasse quest’uomo. Nell’ultima parte è come se la descrizione dei capelli fosse intrecciata alla descrizione del carattere della persona amata: i capelli sono sottili ma tanti, la persona è a volte più superficiale, a volte profonda, indipendente al punto di sentirla lontana perché sembra non avere mai bisogno di nessuno e contemporaneamente molto vicina all’uomo perché si amano reciprocamente.

Leggi lo scritto-> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/03/scritti/#Capelli

A Roberta
Pochi giorni prima del compleanno di mia sorella maggiore, scrissi di getto i primi versi e decisi che avrei continuato il testo per poi “regalarglielo” il giorno del compleanno. Tutto ciò che ho scritto sono pensieri verso di lei, ciò che viviamo nella quotidianità, “solo alla morte non c’è rimedio” è scritto tra virgolette perché è una frase che lei ripete spesso.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/03/scritti/#A-Roberta

Annullamento
Ero seduta con il portachiavi che porto sempre con me quando mi sento agitata (che è quello che la mia mano stringe in foto) perché mi fa sentire più tranquilla, quasi protetta da possibili eventi negativi. Allora ho subito pensato all’annullamento che è quel meccanismo di difesa che l’individuo mette in atto quando cerca di nullificare un impulso spiacevole attraverso un gesto. Proviamo ansia, turbamenti, paura e allora ci difendiamo mettendo in atto un comportamento che, pensiamo, possa magicamente farli scomparire: così io provo ansia e tocco il mio portachiavi, il superstizioso crede che un gatto nero possa portargli sfortuna allora non passa dove è passato l’animale o si mette il sale tra le dita, chi porta con sé la foto di un santo o fa il segno della croce non come gesto religioso ma per scongiurare eventi negativi, l’ossessivo compulsivo ripete determinati comportamenti tutti i giorni.
L’innavigabile fiume è l’inconscio.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2021/08/03/scritti/#Annullamento

In un mare di rose
Osservando una rosa rossa, mi sono posta una domanda particolare: “Se una persona avesse il carattere di una rosa, in che modo parlerebbe?”.

Ho immaginato qualcuno che comunicasse di passione e di fragilità.
La passione a volte sperimentata come un’energia dirompente che spinge questa persona alla conquista dei propri desideri, altre volte come una sofferenza dell’animo che la fa sentire frammentata e distruttiva.
La fragilità a volte sperimentata come malinconia quale forza creatrice che le fa amare l’arte, altre come orgoglio che la porta a ritirarsi dal mondo circostante.

Leggi lo scritto -> https://ilquadernino601984314.wordpress.com/2023/10/01/scritti/#In-un-mare-di-rose

13 pensieri riguardo “Significati

  1. Di queste parole, la sensibilità è quella che mi colpisce di più. Solo con la sensibilità possiamo capire gli altri e soprattutto agire con cuore. Buona serata. 🙂

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